Il Progetto

Nato da un’idea di Eugenio Tamburrino e finanziato dal Ministero della Cultura a valere sui fondi del Fondo Nazionale per la Rievocazione Storica, il Museo del Palio ha poi corso sulle gambe di persone il cui contributo è stato fondamentale: Alessandro Cecchin, Marco Tonet e Nicola Carpene in primis, ma anche delle tante persone che hanno condiviso con noi materiale fotografico, video, documentario. A loro e a quanti in futuro contribuiranno all’ulteriore sviluppo del progetto, va il ringraziamento dell’Associazione Palio Città di Feltre e di tutta la comunità del Palio.

Il Palio di Feltre moderno nasce nel 1979, su impulso di Anna Paola Zugni Tauro, docente universitaria di storia dell’arte, per riprendere le celebrazioni della dedizione di Feltre alla Serenissima Repubblica di Venezia, avvenuta in maniera incruenta nel 1404.

La prima edizione intese anche celebrare il cinquecentesimo anniversario della nascita di Vittorino da Feltre, tanto che ottenne anche il patrocinio del Comune di Mantova e della Fondazione Giorgio Cini di Venezia.

Dalla prima edizione del Palio di Feltre sono passati ormai Quarantadue anni e in questo lasso di tempo la manifestazione è cambiata imprimendo una traccia profonda sulla città e sulla cittadinanza. Questo segno lasciato dal Palio è tangibile sia nell’urbanistica di Feltre, basti pensare all’anello di Pra del Moro, sia nella percezione che i cittadini hanno della propria città.

Qualsiasi feltrino, non solo chi partecipa attivamente alla manifestazione, conosce molto bene la scansione della città nei quattro quartieri, tanto che su molte case accanto al numero civico è posto lo stemma del rione di appartenenza.

Negli anni il Palio di Feltre è cresciuto fino ad affermarsi come una delle più rappresentative manifestazione della Provincia e della Regione Veneto, tanto da essere stata inserita di diritto tra i membri fondatori dell’Albo Regionale delle Manifestazioni Storiche di interesse regionale.

Al momento coinvolge più di mille volontari che lavorano alacremente non solo per preparare la manifestazione, che vede i quattro Quartieri cittadini contendersi un drappo realizzato da artisti di prestigio, ma anche per creare legami sociali e intergenerazionali che generano fondamentali meccanismi di cittadinanza attiva.

Con il passare degli anni, si sta tuttavia assistendo a un progressivo depauperamento della memoria collettiva, a causa da una parte della dispersione dell’ingente patrimonio archivistico sulla manifestazione, dall’altra della scomparsa di alcune figure storiche della vita culturale cittadina e della manifestazione.

Risulta quindi prioritario provvedere a tutelare questo patrimonio immateriale non solo della manifestazione, ma dell’intera città, preservarlo in maniera ordinata e valorizzarlo per assicurarne la fruizione alle giovani e future generazioni.

È arrivato quindi il momento di interrogarsi sulla storia del Palio e sull’identità collettiva che si è costruita attorno ad esso. E il modo migliore per farlo, dato il profondo radicamento che la manifestazione ha sia nei volontari che rendono possibile la sua realizzazione sia nei numerosi spettatori, è quello di raccogliere il ricco e affascinante patrimonio storico legato al Palio, costituito principalmente da storie personali.

Per questo, l’Associazione Palio Città di Feltre, di concerto con una diffusa rete di Amministrazioni Pubbliche e di Associazioni culturali locali, intende farsi promotrice di un progetto che consenta di non disperdere questa importante parte della storia recente della zona.